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L’associazione cuochi di Macerata ha scelto di onorare la grande figura di Antonio Nebbia, conosciuto per il libro di “Il Cuoco Maceratese”.

Ma un cuoco può esser famoso solo per un libro? No, ma in questo caso si, e prima di vederne i motivi, diamo alcuni cenni storici del libro:

Il Cuoco Maceratese più antico che oggi è possibile trovare risale alla sua seconda edizione del 1781, dove è indicato che la prima edizione risale al 1779.

Nel 1786, viene pubblicato la terza edizione di questo libro, ampliata dall’autore, e che ancora per decenni venne pubblicata e ripubblicata, non solo nella zona maceratese, ma anche in altre parti d’Italia.

In occasione della mostra sulle Carte in Tavola, svolta in passato a cura della Biblioteca Nazionale di Napoli , sede di Macerata, che riproponeva moltissimi testi e documenti inerenti la tavola delle più importanti famiglie marchigiane, rinvenuti nei fondi bibliotecari privati, ha avuto un grande impulso la rielaborazione delle ricette antiche e fra queste il libro del Nebbia.

Il testo è consultabile presso le principali biblioteche locali, poiché diverse copie sono rimaste in zona, per il resto nel 1986 è stato ripubblicato dalle Edizioni Gruppo 83 di Macerata con sapiente prefazione a cura del prof. Elvio H. Ercoli (esaurito) e nel 2005 ripubblicato dalla CCIAA di Macerata, che però non può metterlo in commercio.

La particolarità del libro del Nebbia è data dall’innovazione, per il periodo storico in cui visse. Fece uscire le ricette di cucina dal mondo delle spezie e degli aromi forti del periodo veneziano per farle entrare nel periodo della rivoluzione francese lasciando l’aristocrazia e creando un ricettario di una nuova categoria emergente, quella borghese.

“Il Cuoco Maceratese” si inserisce nella cultura illuminista dell’epoca creando un gusto più salubre e situa le sue ricette fra i trattati culinari francesi e le nuove idee italiane tendenti ad un’autonomia dai condizionamenti stranieri.

La cucina del Nebbia è il riflesso di un nuovo periodo sociale ma anche gastronomico.

La Federazione Italiana Cuochi – sezione provinciale maceratese – ha speso dal 1995, grandi energie nello studio e nella riproposizione delle ricette di Antonio Nebbia ed ha adottato, accanto al simbolo nazionale FIC, un’effige elaborata dagli studenti dell’Accademia di Belle arti in Macerata, a seguito di Concorso, dedicata appunto al famoso cuoco maceratese Antonio Nebbia.

L’associazione per anni ha indetto un concorso nazionale a premi durante il quale cuochi professionisti si alternavano ai fornelli e preparavano una ricetta tratta dallo stesso ricettario.

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